Dall’articolo di Gabriele Cereda su “La Repubblica” si apprende che l’idea di “Ecocity” – messa a punto dalla holding Addamiano Engineering di Nova Milanese, e il cui masterplan è stato elaborato dall’architetto Massimo Roj* – è di trasformare l’ex-raffineria Lombarda Petroli di Villasanta in una cittadella ecosostenibile.
Dai rendering del progetto si visualizza uno scenario idilliaco fatto di edifici gradevoli, impeccabili dal punto di vista energetico, di civilissime piste ciclabili, di fiorenti attività commerciali, e di grandi spazi verdi invasi da gente felice che passeggia e respira a pieni polmoni l’aria tersa dell’eterna primavera lombarda.
Un bellissimo scenario. Oppure l’ennesima dimostrazione che dietro le retoriche dell'”eco-” – oggi più che mai – si nasconde qualcosa.
* Massimo Roj è laureato in architettura al Politecnico di Milano, ed è iscritto all’Ordine degli Architetti di Milano dal 1986. È l’autore tra l’altro del re-styling delle due Torri della Stazione Garibaldi di Milano (presentate come «le prime “green tower” in Italia, cioè edifici autosufficienti dal punto di vista energetico, grazie a pompe di calore, serre biochimiche e pannelli fotovoltaici»).
Così Roj, in un’intervista a “DNews” dell’aprile 2009, esprime la sua concezione della Milano futura, da conseguire incentivando il rinnovo delle aree dismesse: «L’architettura ecosostenibile è il futuro di Milano ed è il tema su cui ci si muoverà nei prossimi anni. In Italia viviamo ancora sulle memorie del passato, ma la Spagna ed altri Paesi sono diventati famosi per il turismo legato all’architettura. A Pechino, ci sono visite continue agli edifici che hanno stravolto e cambiato il volto della città. E a Milano, per dire, ci sono svariati autobus di turisti che vengono a vedere la nuova università. L’architettura attira, è un dato di fatto. E anche Milano deve inserirsi in questo filone, facendola rinascere e puntando a una forte attrazione turistica».
25 febbraio 2010