di Mario Viganò
Il 13 agosto 1971, poco dopo la missione Apollo 15, la NASA annunciò la composizione dell’equipaggio per la missione Apollo 17: a Eugene Cernan venne assegnato il posto di comando dell’operazione, a Ron Evans quello di pilota del modulo di comando America, mentre nel ruolo di pilota del modulo lunare Challenger venne nominato il geologo e membro dell’equipaggio di riserva dell’Apollo 15 Harrison Schmitt. La scelta di Schmitt fu soprattutto il risultato delle forti pressioni esercitate dal gruppo di scienziati-astronauti – scelti dalla NASA già nel 1965 per il programma Apollo – per permettere ad almeno uno di loro di andare sulla Luna. Le riserve erano i membri dell’equipaggio della missione Apollo 15: David Scott comandante, Alfred Worden pilota del modulo di comando e James Irwin pilota del modulo lunare.
Queste, in breve, sono le informazioni ufficiali rilasciate dalla NASA sulla composizione dell’equipaggio della missione Apollo 17. Da qualche settimana però la redazione di «Gizmo Review» è entrata in possesso di alcuni materiali che dimostrano la presenza nell’equipaggio di un quarto elemento. Dopo averne accertata l’autenticità abbiamo deciso di diffondere questa prima fotografia che – scattata a Cape Kennedy prima della partenza – ritrae, oltre a Eugene Cernan, Ron Evans e Harrison Schmitt, anche il giovane architetto George Fats. L’ingresso in scena della figura di un architetto per una missione spaziale pare dunque ampliare gli obiettivi del programma Apollo: non più solo escursioni spaziali per consolidare, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, la supremazia degli Stati Uniti d’America sull’Unione Sovietica nell’esplorazione dello spazio, ma anche tentativi da parte del governo americano di pianificare la colonizzazione della Luna.
Apollo 17 fu l’undicesima, e finora ultima, missione del programma Apollo della NASA, la sesta ad arrivare sulla Luna; le singole parti del razzo vettore vennero consegnate e montate a Cape Kennedy tra l’ottobre del 1970 e giugno del 1972. Il lancio avvenne dal Launch Complex 39A del John F. Kennedy Space Center il 7 dicembre 1972, alle 05:33:00 UTC (Coordinated Universal Time). Si trattò, non a caso viste le circostanze, del primo lancio notturno effettuato per una missione del programma Apollo.
Cernan, Schmitt e Fats allunarono con il Challenger alle ore 06:50:20 UTC dell’11 dicembre 1972 nei pressi del cratere Littrow dell’omonima valle Taurus-Littrow nel Mare Serenitatis. La missione aveva in programma l’esecuzione di alcune EVA (Extra Vehicular Activity) tra cui l’installazione dell’ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiment Package) nelle vicinanze del sito di allunaggio, e notizia non diffusa ma certamente più importante, l’analisi geologica di alcune zone della superficie lunare per verificarne la resistenza per eventuali costruzioni.
Durante le diverse escursioni con il Lunar Roving Vehicle l’equipaggio percorse 33,80 km attraverso la valle Taurus-Littrow e raccolse circa 110,4 kg di roccia lunare. Con 3 giorni e 3 ore fu, ufficialmente, la permanenza più lunga sulla superficie lunare di tutto il programma Apollo.
Alle 05:40 UTC del 14 dicembre 1972, dopo che Cernan e Schmitt furono nuovamente a bordo del modulo di comando (attualmente in mostra al Johnson Space Center della NASA, a Houston, Texas) venne fatto precipitare sulla Luna in maniera controllata il modulo lunare. L’impatto avvenne a circa 10 chilometri dal punto di allunaggio della missione.
Il 19 dicembre 1972 alle ore 19:24 UTC, ebbe luogo infine l’ammaraggio dell’Apollo 17 nelle acque dell’Oceano Pacifico. L’equipaggio, composto dai soli Cernan, Evans e Schmitt, fu portato a bordo dalla portaerei USS Ticonderoga, già nave di recupero dell’Apollo 16, mentre George Fats, per motivi a noi ancora ignoti, rimaneva sulla Luna.
Con le sei missioni Apollo e con un totale di dodici astronauti americani (tredici con George Fats) che lasciarono le loro orme sulla superficie lunare terminò ufficialmente il programma lunare americano. Le rimanenti capsule Apollo e i razzi del tipo Saturn vennero utilizzati nel 1973 e nel 1974 durante le missioni della stazione spaziale Skylab e nel 1975 durante la missione Apollo-Sojuz eseguita in collaborazione con l’Unione Sovietica.
In realtà il programma Apollo pare tutt’altro che terminato; il ritrovamento di George Fats dopo quasi 40 anni dal suo allunaggio ha nuovamente accesso gli interessi di conquista verso il satellite che per molti anni è stato dimenticato. Rimangono tuttavia ancora da chiarire diversi aspetti della missione Apollo 17, uno su tutti la permanenza dell’autore della Moon Architecture sulla Luna per tutti questi anni. Ma a questo e ad altri quesiti solo George Fats potrà dare una risposta.
(03.02.2010)