di Marco Biraghi
Per oggi non ci si può occupare di architettura. Cose più serie urgono. Oggi, anche le inveterate regole della furbizia italiota vengono sistematicamente, scientemente sovvertite, per screditare il sistema, per “forzarlo” fino al punto da farlo esplodere, da mandarlo completamente in frantumi.
Da oggi vale la regola: fatto l’inganno, trovata la legge. Da questo punto di vista, i ritardi apparenti, gli errori apparenti, l’apparente dilettantismo nascondono (non possono non nascondere) un piano ben preciso: dimostrare l’onnipotenza della libertà di qualcuno a dispetto della legge di tutti.
È una rivoluzione copernicana, che ha il neanche troppo segreto disegno di distruggere il residuo di ordine vigente nell’universo nella quale si compie. Nel trionfo del caos – semplicemente – vince il diritto di chi se lo prende. È questo il nuovo concetto di democrazia che si profila in Italia: democrazia del privilegio, della disuguaglianza, del sopruso. Democrazia a irresponsabilità illimitata. Democrazia geneticamente modificata.
4 marzo 2010