Ripartire dalla casa
di Elena Brambilla
All’incontro GIDAC che si è tenuto il 18 marzo 2010 a Milano nello studio di Alberto Ferlenga c’è stato un ‘grande assente’.
Si è parlato di città, interrogandosi su cosa sia questa oggi; ricostruendo idee di città diverse, progettate accuratamente nella loro forma, o costruite per piccole parti, senza l’ambizione di uno schema generale, ma capaci di raggiungere malgrado ciò una grande unitarietà; si è parlato della città contemporanea, si è parlato di Milano che, nelle sue parti in costruzione, non è più la ‘nostra’ città, ma una metropoli che potrebbe stare in qualsiasi parte del mondo.
Si è parlato di architettura: di architettura che imbruttisce la città, mentre asseconda gli interessi del committente, di architettura ridotta a operazione di marketing, di architettura isolata, come un’opera d’arte, ma non si è parlato di casa, dimenticando che è la casa, l’architettura minore corrente, quella dell’ordinarietà della vita quotidiana – come la definiva Pagano – l’elemento strutturante della città e del paesaggio. […]
Ripartire dalla casa_Elena Brambilla (full text)
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Cos’è una città
di Silvia Dalzero
Nella serata del 18 marzo nello studio milanese del professor Alberto Ferlenga si è tenuta una lezione dal titolo “Che cos’è una città” che ha visto partecipi di una intensa discussione studenti, professori, dottorandi, architetti uniti dal comune desiderio di studio, di indagine. A partire proprio dalla suggestiva lettura data al tema dal professor Ferlenga si sono poi avvicendate diverse altre risposte, immagini, materie. Ci si è così ritrovati immersi in una dimensione di progetto, luogo di lavoro che si è fatto in questa occasione centro di concentrazione e collisione tra stati di disordine, set comune di tensioni e speranze individuali e collettive, momento di confronto e approfondimento, una lezione questa alla ricerca dell’identità della città! […]
Che cose’è una città_Silvia-Dalzero (full text)
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Che cos’è la città contemporanea?
di Manuele Salvetti
Riflettendoci, è da tempo che la parola stessa città necessita sempre di un aggettivo o di un sostantivo che l’accompagni, quasi che il solo termine non sia abbastanza significativo. Città-regione, città-panico, città diffusa, città-stato, città-campagna, città elementare etc. Se poi identifichiamo una città con un’epoca, ad esempio la città greca o la città barocca, alcune immagini ci vengono subito in aiuto: il tempio per quella greca, il boulevard per quella barocca: banali semplificazioni che però rimandano a epoche storiche ben precise. Parlando di città si accosta sempre la parola identità, molte volte facendone un uso sbagliato. […]
Che cos’è la città contemporanea? Manuele Salvetti (full text)
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Cinque domande
di Catia La Grotta e Claudia Matoda
Dopo il secondo incontro del GIDAC, in cui il dibattito pare avere iniziato a prendere forma, una sintesi, un paper efficace può essere realizzato con una serie di domande, le domande emerse, gemmate nel corso della discussione.
QUALI STRUMENTI? Quali sono gli strumenti e le metodologie più adatte per comprendere e analizzare la città contemporanea? La domanda è chiaramente provocatoria; una lunga serie di studiosi si è posta questo interrogativo, delineando una serie di discipline (discipline generalmente convertite allo studio della città) in grado di fornire chiari strumenti per analizzare, comprendere e talvolta quantificare lo sviluppo urbano. Tuttavia dovremmo chiederci quali di questi mezzi siano effettivamente efficaci per il nostro scopo e quali ci portino a considerare la città come un semplice insieme di numeri, perdendo in realtà la dimensione di autosufficienza che la caratterizza. […]