Questo brano – in cui un padre fa al figlio (Alessandro) un divertito inventario di ciò che caoticamente invade la sua scrivania – è tratto dal poemetto Purgatorio de l’Inferno scritto da Edoardo Sanguineti nel 1964. Figura centrale nella Neoavanguardia e membro del Gruppo 63, Sanguineti ha spesso collaborato con riviste volte ad aprire delle riflessioni sui temi dell’architettura, dell’arte, della letteratura, della filosofia e della politica.
questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona
tra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco
fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti il foglio, Alessandro
ci vedi il denaro:
questi sono i satelliti di Giove, questa è l’autostrada
del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei Poetae
Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la Scuola d’Atene, è il burro,
è una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il muscolo massetere,
è il parto: ma se volti il foglio, Alessandro, ci vedi
il denaro:
e questo è il denaro,
e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri
con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette
di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:
ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente: