.
Dopo aver studiato il fenomeno dello shopping, indagato il sistema della città romana, osservato la megalopoli di Lagos, il delta del Pearl River in Cina, i paesi del Golfo arabo, Rem Koolhaas è finalmente giunto a scoprire la preservation. Parrebbe la scoperta dell’acqua calda, e in effetti lo è. Ma proprio per questo è geniale.
.
Tra le mani di Koolhaas/OMA la preservation non acquisisce nulla che non possedesse già in precedenza: semplicemente, spazzato via lo strato di polvere depositatovisi nel corso dei secoli, assume la sfolgorante evidenza di un messaggio appena coniato da comunicare ai quattro venti.
.
«This year, OMA’s exhibition at the Biennale will focus on “Preservation”, a theme long neglected by contemporary construction and urban theory but nonetheless bound to these fields and central to any experience of the twenty-first century landscape. OMA’s installation will become a manifesto in space, in which preservation is understood as of simultaneous political, economic and social relevance. In the exhibition’s two rooms, visitors will be exposed to phenomena, to objects and to stories, which take preservation as an instrument of architectural thinking and invention».
.
Mettendo mano al proprio archivio appartentemente senza fondo, Koolhaas/OMA ripresenta una serie di progetti del passato ripensati nella prospettiva della preservation. Quest’ultima, ambiguamente oscillante tra conservazione e demolition, rivela di essere la “nuova” chiave mediante cui penetrare il senso dei progetti koolhaasiani (dal concorso per l’ampliamento della Tate Gallery all’intervento sul campus dell’IIT di Chicago, transitando per numerosi altri), l’ennesimo livello di autosfruttamento della congestione interpretativa.
.
A Koolhaas/OMA è stato affidato il progetto di ridefinizione e trasformazione del Fondaco dei Tedeschi, accanto al Ponte di Rialto, sul Canal Grande, a Venezia. Il palazzo, costruito nel 1228 e poi riedificato nella forma attuale nel 1506, si presenta come una stratificazione di interventi avvenuti nel corso del tempo, di cui la riconversione progettata da OMA in termini di «culturally-programmed department store» (“culla” della cultura e dell’italian brand coperta da una vetrata e servita da scale mobili) costituisce l’ultima tappa. «Preservation is a history of change».
.
30 agosto 2010
.
.