Banche!

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«Silenzio e solitudine avevano un’impressionante intensità nella notte del quartiere delle banche. Quartiere nottetempo molto più silenzioso e solitario di qualsiasi altro, probabilmente per contrasto con il vigoroso viavai di quei luoghi durante il giorno, il rumore, l’indicibile confusione, la fretta, l’immensa moltitudine che lì si agita durante le ore d’ufficio. Ma anche, quasi certamente, per la sacra calma e solitudine che vi regna quando il Denaro riposa.

Dopo che gli ultimi impiegati e i direttori se ne sono andati, quando è finito quel lavoro snervante e assurdo che vede un poveraccio che guadagna cinquemila pesos al mese maneggiarne cinque milioni al giorno, e vere e proprie moltitudini versare con infinita cautela pezzi di carta dotati di magiche proprietà, e sollecitamente, seppur con inverse precauzioni, ritirate da altre moltitudini ad altri sportelli. Tutto un processo magico e fantasmagorico, perché anche se loro, i credenti, si considerano gente pratica e realista, non rifiutano di accettare un pezzetto di carta sporca sul quale, solo con molta attenzione, si può decifrare una specie di promessa assurda, in virtù della quale un signore che non firma neppure di propria mano si impegna, in nome dello Stato, a dare non so che Cosa al credente in cambio del pezzetto di carta.

E la cosa più curiosa è che a questa gente basta la promessa, perché, che io sappia, nessuno ha mai reclamato l’adempimento dell’impegno; e la cosa ancora più sorprendente è che, al posto di quelle carte sporche viene generalmente consegnato un altro foglio più pulito ma anche più pazzesco, sul quale un altro signore promette in cambio di quel biglietto di consegnare al credente una quantità dei suddetti pezzi di carta sporchi; insomma qualcosa di molto simile a una pazzia al quadrato. E tutto in nome di una materia che nessuno ha mai visto e che dicono giaccia in Qualche Posto, ma specialmente negli Stati Uniti, dentro caverne foderate d’acciaio. E che tutta questa storia sia una faccenda di religione lo indicano innanzitutto termini come credito e fiduciario».

Ernesto Sábato, Sobre héroes y tumbas (1961), trad. it. Sopra tombe e eroi, Einaudi, Torino 2009, pp. 304-305.

1 dicembre 2010