Being critical: risponde Fabrizio Gallanti

being renzo piano

Pubblichiamo la replica di Fabrizio Gallanti apparsa sul sito web di «Abitare» in data 24.11.2010 in risposta all’editoriale Being Critical. Cogliamo l’occasione per accettare l’invito rivoltoci da Gallanti per discutere insieme – e in maniera propositiva – sulle modalità della critica contemporanea e sul pubblico a cui doversi e potersi rivolgere. Sarebbe interessante che all’incontro partecipassero anche i giovani architetti e gli studenti, ossia coloro ai quali, speriamo, la nostra critica possa essere d’interesse.

Gizmo

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A GIZMO non piacciono del tutto i nostri Being

I numeri di Being (sinora due, Renzo Piano e Norman Foster, con altri in arrivo), sono oggetto di una lettura da parte degli autori del sito Gizmoweb (del quale, già in passato abbiamo parlato). In generale, il loro pezzo è un rimprovero garbato (mi sforzerò di non usare la parola “critica”): il problema dei Being è quello di aver realizzato numeri dove manca una dimensione di analisi e lettura, potenzialmente non in positivo, dei soggetti ai quali sono dedicati. Una questione interessante. Essendo dall’altra parte della barricata direi che abbiamo misurato lo iato tra biografie autorizzate e biografie non autorizzate: ossia per costruire una vicinanza narrativa è stato necessario un rapporto di fiducia e di confidenza con i progettisti, che ci ha assorbiti al punto da farci dimenticare la possibilità (comunque molto complessa) di una lettura più articolata, critica appunto. Si tratta di una scusa parziale (se mai ci sarà un making-of dei Being, potremmo anche raccontare di alcuni tentativi, abortiti, di approccio critico).

In ogni caso l’ultima frase del loro pezzo, indica una idea di critica che sembra uscita paro paro da “Teorie e storia dell’architettura” di Manfredo Tafuri, ossia l’azione critica come operazione di ordinamento e contestualizzazione storica. Forse la critica può fare altre cose? Si potrebbe discutere di cosa dovrebbe essere, cosa potrebbe riuscire a fare, a chi dovrebbe rivolgersi, con quali mezzi e strumenti. E poi se gliene frega qualcosa a qualcuno. Si sente spesso dire “ci vuole la critica”, e poi quando, questa, con difficoltà si manifesta, molti si ritraggono come ricci impauriti.

Da discutere. Come, dove e quando, da decidere insieme. L’invito è aperto.

In ogni caso, siamo anche incuriositi dal loro libro MMX. Una domanda malvagia: Gizmoweb vuole diventare il Crimson italiano (secondo me ce ne sarebbe bisogno)?

di Fabrizio Gallanti

1 dicembre 2010

www.abitare.it