di Marco Biraghi
Il 28 marzo 2011 si svolgerà al Teatro Franco Parenti di Milano una “conversazione” sul tema “Milano è bellissima”. I manifesti che annunciano l’iniziativa, corredati da diverse fotografie di luoghi e spazi milanesi, non forniscono ulteriori precisazioni sui partecipanti e sugli organizzatori, limitandosi a indicare un indirizzo mail a cui rivolgersi per informazioni: <info@mixmilanoper.org>.
Più che per il fascino delle immagini presentate, i manifesti colpiscono – con un effetto quasi straniante – per la surrealtà dell’annuncio: “Milano è bellissima”. Una semplice frase che ha la forza del paradosso, l’imprevedibilità della sorpresa. Come dire che Milano è verde, o che l’aria che respiriamo è pulita.
Naturalmente queste ultime si potrebbero considerare menzogne belle e buone, come certi slogan pubblicitari, mentre non vi è alcuna ragione di sospettare che “Milano è bellissima” contenga in sé una volontà di persuasione occulta.
Rimane tuttavia la perplessità – e la curiosità – sull’identità degli animatori di una simile iniziativa. Si tratta certamente di persone in buona fede, mosse dalla buona volontà e da uno spirito positivo. E in effetti, navigando appena un po’ su internet, si scopre che “MIX-Milano Per” è «una nuova associazione nata per stimolare il dibattito sociale e culturale in città». I suoi soci fondatori sono 28. Avvocati, architetti, designer, imprenditori, finanzieri, uomini e donne tra i venti e gli ottant’ anni, con un “impegno” da condividere. «Non è un salotto intellettuale, un pensatoio radical-chic. Piuttosto, un circolo “neoilluminista”, a vocazione riformista, che punta sui giovani».
Magnifico. Proprio quello che ci voleva, proprio quello che aspettavamo da tempo: un toccasana contro il diffuso e ingiustificato pessimismo. Basta leggere quel che sostiene l’entusiasta promotore di questa iniziativa: «Si dice, si mugugna: Milano non è Londra, non è New York, non è Parigi… D’accordo, Milano è Milano: ma può essere migliore? La critica continua è diventata insopportabile. Concentriamoci invece sulla politica, sul volontariato, sul bene pubblico. Recuperiamo la nostra responsabilità sociale e civile. Nostra: di ognuno. Milano è una scelta, per noi».
Parola di Manfredi Catella, immobiliarista, numero uno di Hines Italia, la multinazionale texana del real estate, responsabile della trasformazione del vecchio quartiere popolare dell’Isola in una nuova enclave d’elite.
Milano è davvero bellissima.
8 marzo 2011