Nel 2009 Alberto Asor Rosa in Il grande silenzio. Intervista sugli intellettuali definiva la scuola italiana uno «spazio formativo non ancora omologato allo “spirito del tempo”» e un baluardo che seppur funzionante a macchia di leopardo svolgeva un ruolo di resistenza contro «l’homo novus italico – plasmato dai Grandi Fratelli e dalle lusinghe della civiltà montante».
Per l’italianista l’attacco parallelo alla scuola e alla magistratura non è casuale: «scuola e magistratura sfuggono al pensiero unico che si vorrebbe egemone: per questo devono essere smantellate».
Oggi l’aspetto più inquietante è la puntigliosità con cui il presente si impegna a verificarne l’analisi.
Il documento di economia e finanza
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Gabriella Lo Ricco
Milano, 28 aprile 2011