Studio Ticozzi, Residenze a Porta Vittoria, Milano
di Gabriella Lo Ricco
Secondo Tommaso Labranca il trash può essere definito attraverso una semplice formula matematica:
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k S – R = T
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dove:
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k = è una costante (intenzione, povertà di mezzi, incapacità, contaminazione, incongruità, massimalismo, ritardo ecc.) che altera lo scopo
S = è lo scopo, cioè l’emulazione di un modello
R = è il risultato, ciò che si ottiene
T = trash
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Proviamo ad applicare questa formula a Milano, specificatamente all’area di Porta Vittoria.
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S = Scopo del progetto planivolumetrico definito dal Piano Integrato di Intervento approvato dal Comune di Milano nel 2001 è quello di creare un luogo urbano di grande vitalità attraverso l’instaurarsi di un articolato sistema di relazioni pensate secondo una strategia comune tra il progetto della Grande Biblioteca Europea di Informazione e di Cultura (Beic) elaborato dagli studi Bolles + Wilson e Alterstudio Partners e gli interventi privati che occupano il settore settentrionale dell’area di intervento affidati allo Studio Nonis e allo Studio Ticozzi.
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k = la variabile k a Porta Vittoria assume significati e accenti molto diversificati tra loro.
Di natura finanziaria, perché nel corso del tempo sono venuti meno quei finanziamenti privati e quell’interesse del governo nazionale e dell’amministrazione comunale necessari per la realizzazione della Beic.
Di natura strutturale, perché si è assistito all’alternarsi di committenti ben poco illuminati: nel 2001 la proprietà delle aree viene ceduta a Risanamento Spa (Gruppo Zunino), nel 2005 a Ipi Spa (Gruppo Coppola) e nel 2009 a Tikal Spa.
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