Massimo Cacciari e Guglielmo Bilancioni presentano i libri:
Figure del ponte. Simbolo e architettura di Alberto Giorgio Cassani e Il libro della Porta. Studio su una forma di Marco Biraghi
(Pendragon editore, collana “Tecnica e Tradizione”, diretta da Guglielmo Bilancioni)
Martedì 21 febbraio, ore 18:00
Piazza Coperta, Biblioteca Salaborsa, Piazza del Nettuno 3, Bologna
Mai figura architettonica, quanto il ponte, è stata, nella storia, così carica di significati metaforici. Esso non è soltanto quel manufatto che permette di superare un ostacolo: è molto di più. È un vero e proprio “simbolo”, vale a dire una figura ancipite, doppia, che “riunisce” in sé molti aspetti contrastanti: “unisce” e al tempo stesso “divide”; è stabile, apparentemente, ma anche fragile e pericoloso – e questo elemento di insicurezza permane ancora e soprattutto nell’età della Tecnica; è “sospeso” tra due mondi, può essere “isolato” e “abitato”, può “crollare” e finanche “muoversi”; è strumento della conquista del mondo da parte dell’uomo e, nello stesso tempo, l’opera più sacrilega di tutte, perché intacca, oltre la terra, anche l’acqua, l’elemento sacro per eccellenza in tutte le culture antiche. E non può smettere di essere se stesso senza precipitare.
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«È singolare il modo in cui la porta colpisce emotivamente ogni volta che sia raffigurata in immagini o in storie». Lo stupore di Ernst Bloch è il nostro stesso stupore di fronte all’attrazione misteriosa che esercita immancabilmente una Porta. Forma variabile ma sempre necessaria, la Porta è simbolo determinato e tuttavia sconfinato, costitutivamente non racchiudibile in un’unica, univoca definizione. Indagata attraverso alcune delle sue infinite “epifanie” letterarie, filosofiche, artistiche, e architettoniche, e suddivisa in base ai suoi stati “fenomenologicamente” determinanti – aperta, chiusa, socchiusa – la Porta si mostra qui non semplicemente bifrons, come Giano che ne è il nume tutelare, bensì addirittura multifrons: molteplice, sfaccettata, “plurale”. Luogo notevole dello spazio fisico come di quello interiore, la Porta sta a segnalare, insieme a ingressi, passaggi ed esodi del tutto concreti, la presenza di un’inesauribilità, di una vitalità spirituale, che ne fa in qualche modo il simbolo per eccellenza, il simbolo del simbolo.
Ingresso gratuito
Una volta raggiunta la capienza massima consentita non sarà possibile entrare e sostare in piedi