La crisi è un furto, l’istruzione è un diritto: nessun governo ci fermerà

 

 

Oggi, 14 dicembre, StudentiBovisa scende in piazza per il diritto al futuro: distribuiremo volantini informativi all’ingresso di Architettura (Via  Durando 10) a partire dalle 8 e 30. Alle 9.30 ci muoveremo verso  Piazza Cairoli.  Invitiamo tutte e tutti ad unirsi!

 

Ecco il testo del volantino che spiega le nostre ragioni:

 

 

LA CRISI È UN FURTO, L’ISTRUZIONE UN DIRITTO: NESSUN GOVERNO CI FERMERA’.

 

In tutta Italia studenti e lavoratori dell’Università si sono messi in movimento per difendere il diritto allo studio, prima che il Disegno di Legge proposto dal Ministro Gelmini e i provvedimenti del Ministro  Tremonti lo trasformino in un privilegio. Questo governo ha proposto di tagliare nove borse di studio su dieci, di bloccare la sostituzione dei docenti più anziani, di diminuire drasticamente le ore di lezione offerte da ogni ateneo, di consegnare i Consigli d’Amministrazione universitari ai privati, di rendere precari e ricattabili i Ricercatori, a cui non basteranno otto anni di sacrifici per sfuggire alla minaccia del licenziamento.

 

La retorica della meritocrazia non vale niente davanti a tanta devastazione.

 

Ogni giorno veniamo a sapere di un nuovo scandalo finanziario, di un nuovo gruppo di affaristi senza scrupoli, di una nuova clientela, di un nuovo licenziamento selvaggio, di una nuova privatizzazione o di un nuovo spreco: davanti alla quantità di risorse che tutto questo sottrae alla collettività, come possiamo credere al pretesto della crisi economica, spesso agitato dagli stessi protagonisti di questi furti? I pochi che si ricoprono d’oro, chiedono a tutti gli altri di fare sacrifici.

 

Noi studenti del Politecnico di Milano ci uniamo alla protesta. In questo giorno di incertezza, scendiamo in piazza per portare le nostre richieste e le nostre iniziative. Abbiamo organizzato due aperture straordinarie della Facoltà di Architettura Civile di Milano Bovisa (3-4 dicembre e 10-12 dicembre  2010), con laboratori, conferenze, concerti, performance urbane e altri momenti collettivi: in quei giorni, è maturato fra di noi un clima di partecipazione ed una presa di coscienza che ci permettono di guardare ben oltre la Riforma dell’Università.

 

Fermare il disegno di legge è solo il primo passo. Noi oggi difendiamo il nostro futuro, assieme a tutti i giovani, studenti e lavoratori, italiani e non, schiacciati dalla rendita immobiliare e finanziaria, attraverso affitti altissimi, prestiti, mutui e contratti di lavoro ingiusti. Rivendichiamo la nostra libertà di vivere la città, che sia per protestare o semplicemente per incontrarci: vogliamo uno spazio pubblico non militarizzato, non inquinato e accessibile.

 

Continueremo a promuovere non solo proteste, ma anche ricerche e progetti concreti, sfruttando la nostra formazione di architetti, ingegneri e designer. Invitiamo tutti a partecipare. E da qualsiasi governo, che sia di “destra” o di “sinistra”, pretenderemo dei passi concreti su questi fronti. Un diritto chiama l’altro: se non li difendiamo tutti, e per tutti, non ne difenderemo nessuno. 

 

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