Riportiamo l’articolo apparso oggi 9 ottobre 2009 sull’inquietante annullamento di un intervento di Dario Fo alla Bicocca in nome dello “specialismo disciplinare”:
www.milano.repubblica.it/dettaglio/il-rettore-annulla-il-convegno:-ce-dario-fo/1743617
Il Rettore annulla il convegno: “C’è Dario Fo”
Su Alitalia “non è competente”: con questa motivazione Marcello Fontanesi ha negato l’aula dove si sarebbe dovuto proiettare il film “Tutti già per aria. L’aereo di carta” con il Nobel fra i protagonisti
di Anna Cirillo
L’Università Bicocca Niente aula all’università Bicocca se a parlare di Alitalia c’è anche Dario Fo. Non è «competente». È questa la decisione presa dal rettore dell’ateneo, Marcello Fontanesi, che non ha concesso la sala U6 dove il 12 ottobre ci sarebbe dovuta essere la proiezione di «Tutti giù per aria. L’aereo di carta», il film documentario autoprodotto interamente dagli stessi ex lavoratori attraverso le molte riprese fatte nel 2008, durante i mesi di contestazione contro lo smembramento della ex compagnia di bandiera che ha lasciato senza lavoro 10mila dipendenti.
Alla proiezione, aperta agli studenti e al pubblico, introdotta dal premio Nobel – Fo interviene anche da protagonista nel videoclip, così come è presente, con un pezzo inedito, l’attore Ascanio Celestini – sarebbe dovuto seguire un dibattito. Con giornalisti (Francesco Bonazzi de Il Fatto Quotidiano, Franco Debenedetti e Vittorio Malagutti de L’Espresso), politici (Bruno Tabacci), professori della Bicocca (Francesco Silva, Ugo Arrigo) e dell’Istituto Bruno Leoni (Andrea Giuricin), assieme agli autori e produttori del film e ai lavoratori cassintegrati.
Ma l’altro ieri Fontanesi ha detto no all’aula per mancanza di «competenza» di Dario Fo sulla questione Alitalia. «Ho ritenuto che il programma dell’incontro dal punto di vista scientifico e disciplinare non fosse adeguato alla nostra università – spiega il rettore della Bicocca -. Noi vogliamo che il livello delle informazioni offerto agli studenti abbia contenuti professionali di un certo rilievo. Fo è già venuto qui due o tre volte, sempre ben accolto, non c’è ostracismo nè censura. Ma è venuto per parlare di altri argomenti. In questo caso si tratta di una questione tecnica molto delicata e credo che vada affrontata da persone che hanno competenze. Mi spiace che ci sia di mezzo lui, contro cui non ho nulla, ma devo tenere il timone in una certa direzione. L’università non è un luogo dove si fa polemica».
Esterrefatti i professori della Bicocca che si erano dati da fare per organizzare la proiezione-dibattito, increduli gli autori del docu-film, Alessandro Tartaglia Polcini, Guido Gazzoli, Francesco Staccioli e il regista Francesco Cordio. Stanno cercando un’altra aula, alla Statale o alla Camera del Lavoro, per mostrare anche a Milano il videoclip che verrà presentato alla stampa estera a Roma il 14 ottobre.
Lapidario Dario Fo. «Questa del rettore è una posizione di bassa politica – dice -. Qualsiasi persona sensata può avere un bel parere da esplicitare sulla vicenda Alitalia in un dibattito, mica dovevamo parlare delle tecniche di volo o di decollo. Dovevamo parlare di tutto quello che la gente sa. E cioè che c’è stata una manovra per evitare che Alitalia venisse comperata dalla Francia e l’opportunismo politico di Berlusconi che ha preannunciato la possibilità di salvarla perché era “roba italiana”. Poi l’i ntervento dei “nobili” della scalata, che hanno portato via denaro ai cittadini, dividendo Alitalia in due. La parte disastrata e piena di debiti è stata affibbiata di nuovo allo Stato, l’altra, quella che aveva del denaro, se la sono spartita».
9 ottobre 2009