Lezione di Franco Purini “Marcello Piacentini e Armando Brasini”
incontro nell’ambito del ciclo Roma. La storia dell’arte
domenica 23 mar 2014
ore 11.00
biglietti
Posto unico: 8 euro
Abbonamento a tutte le lezioni del ciclo: 35 euro
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli
viale P. De Coubertin, 30 – Roma
Marcello Piacentini e Armando Brasini. Un duello.
All’inizio del Novecento, trent’anni dopo la Breccia di Porta Pia, Roma era ancora impegnata a costruirsi come Capitale. Lontana dalla modernità, che qualche anno dopo l’avrebbe coinvolta con l’avanguardia futurista, continuava a essere ostaggio della sua stessa storia, anche se cercava di dare nuovi significati al proprio passato. Armando Brasini e il più giovane Marcello Piacentini rappresentavano allora due tendenze opposte. La prima si impegnava nell’affermazione di una continuità assoluta con la Roma barocca, intesa come una soglia ideale che non poteva più essere superata; la seconda era rivolta al contrario a caute e meditate aperture verso scenari architettonici e urbani europei. Il confronto tra queste due posizioni si trasformò ben presto in un duello serrato, nel quale la sofisticata strategia piacentiniana, sempre attenta comunque a evitare, almeno in termini espliciti, le contrapposizioni frontali, ebbe la meglio su quella più variabile ed istintiva del suo antagonista. Con il suo libro “Architettura d’oggi”, del 1930, Marcello Piacentini definì una politica culturale che per un verso riuscì a reinserire l’architettura italiana nell’alveo di quella mondiale, per l’altro accentuò quelli che lo stesso Piacentini riteneva essere i caratteri identitari dell’architettura italiana degli Anni Trenta e Quaranta. Un’architettura che vide il declino della visionarietà storicista, ma di fatto antistorica, che fu di Brasini e di altri importanti protagonisti di quel periodo complesso e conflittuale.