Piccoli progetti per grandi rivoluzioni
Atmospheres è un iniziativa nata nel 2014 dalla collaborazione di alcuni studenti e docenti del Politecnico di Milano, per cercare di dare una risposta culturale da parte della comunità studentesca alla Design Week, tradizionale appuntamento milanese per riflettere sui temi del design.
Il tema affrontato quest’anno, ispirato al progetto Campus Sostenibile, vuole far riflettere gli studenti sul tema degli spazi interni dello storico campus di Città Studi, invitandoli a progettare piccoli elementi di design o installazioni site specific capaci di migliorare la vivibilità degli spazi universitari e di risolvere quegli aspetti della vita universitaria che gli studenti sentono maggiormente critici.
Ma perché parlare di grandi rivoluzioni?
Rivoluzionario è l’obiettivo della manifestazione: riappropriarsi degli spazi dell’università in cui si studia facendo emergere le carenze delle strutture esistenti. Edifici progettati dai più grandi nomi dell’architettura italiana del dopoguerra come Giò Ponti o Vittoriano Viganò che si scontrano però con i grandi cambiamenti nel modo di vivere gli spazi universitari. Sono cambiate le persone, le tecnologie, il modo di studiare e per questo agli studenti è chiesto di impegnarsi in prima persona per progettare spazi che rispondano meglio alle loro esigenze. Molti dei progetti presentati infatti sottolineano l’assenza di luoghi per la socializzazione, per il relax e per lo studio individuale o di gruppo, marcando l’esigenza da parte degli studenti di voler “stare” nell’università, di vivere l’università non solo per apprendere nozioni e seguire i corsi, ma anche per coltivare relazioni interpersonali.
Rivoluzionario è il modo in cui è stata affrontata la didattica: un’iniziativa nata dal basso e dall’impegno e collaborazione di professori e studenti e rivolta agli studenti ed alle loro necessità che grazie al patrocinio del Politecnico di Milano e della Scuola di Architettura, vedrà riconosciuti per la prima volta 4 crediti formativi, volti a premiare il desiderio degli studenti che in prima persona hanno dato corso alla loro voglia di cambiamento.
Al fine di garantire l’effettivo lavoro svolto dagli studenti e creare una maggiore sinergia con i docenti del Politecnico, ad ogni gruppo partecipante è stato chiesto di scegliere il proprio professore di riferimento, al quale affidare non solo il compito di certificare l’effettivo lavoro svolto ma, ancora più importante, seguire lo sviluppo delle idee indirizzando e guidando gli stessi nella realizzazione della propria proposta. Il risultato è stato il coinvolgimento di più di 120 docenti che hanno seguito gli oltre 370 gruppi partecipanti generando così una molteplicità di soluzioni e sensibilità rispetto ai diversi temi.
Rivoluzionario inoltre sarà l’esito del concorso: quest’edizione per la prima volta ha visto la presenza di quattro aziende sponsor (MAP per il metallo, Dulver per il dulver, Guidetti-Dassi per il legno e GV srl per il cemento) che hanno messo a disposizione degli studenti i propri materiali, le proprie risorse umane e le proprie capacità. Una giuria composta dai quattro delegati delle aziende, dalla preside della Scuola, dalla Prorettrice del Politecnico e da tre rappresentanti degli studenti ha avuto il compito di eleggere i tre progetti migliori che le aziende sponsor realizzeranno per la settimana del Fuorisalone. Anche per questo aspetto la sperimentazione della didattica si spingerà oltre alle classiche modalità che l’università propone: i gruppi vincitori infatti verranno messi in contatto con chi dovrà poi realizzare fisicamente i prototipi dei progetti stessi aiutando così i tecnici delle diverse aziende anche durante la fase di ingegnerizzazione dei prodotti, e mettendo gli studenti al centro di un processo di realizzazione vero e proprio dove sperimentare la scala reale dell’architettura.
Rivoluzionaria infine sarà la settimana del Fuorisalone: durante questo evento verrà infatti realizzata un’installazione corale con tutti i modelli realizzati dagli studenti per ATMOSPHERES 2016 che partirà dal patio di architettura per poi espandersi negli spazi dell’università, all’interno della quale verranno poi presentati i prototipi dei tre progetti vincitori. La Design Week sarà anche l’occasione per riflettere in modo più approfondito sui temi emersi durante il workshop grazie ad incontri con ospiti italiani ed internazionali che presenzieranno alle giornate del Fuorisalone. Sarà questa l’occasione per gli studenti di incontrare grandi progettisti e giovani architetti ed avere un confronto diretto con chi svolge questa professione in una formula diversa dalla tipica conferenza o dalla lezione ex cathedra, ma basata invece sul dialogo e sull’incontro con gli studenti. La scaletta definitiva degli eventi sarà presto disponibile sulla pagina Facebook.
Il 10 febbraio 2016 nel Patio di architettura si svolgerà la cerimonia di premiazione di ATMOSPHERES 2016; in quella giornata verranno annunciati quali saranno i tre progetti vincitori e le sei menzioni d’onore.
È stata una scintilla scaturita dal basso quella che ha dato il via ad un processo di ridisegno degli spazi di una delle più grandi università tecniche europee, è abbastanza rivoluzionario secondo voi? Noi speriamo di no! La strada da percorrere per poter portare la vivibilità delle nostre università ad un alto livello è ancora lunga e noi vorremmo che questo concorso sia solo l’inizio! Lanciamo qui un invito a tutti coloro che fossero interessati ad aiutarci o a proporre idee ad unirsi a noi scrivendoci all’indirizzo mail polimi.fuorisalone@gmail.com. Ogni contributo è importante e ci avvicina sempre di più all’obiettivo.
Alessandro Betta
Tommaso Cigognetti
Matteo De Bellis
Claudia Monici
Alice Palese
Pierluigi Salvadeo
Paolo Segarini