L’anno rogersiano che si è concluso ha visto la proliferazione di numerose iniziative editoriali volte a riscoprire l’eredità del maestro. Le pubblicazioni dedicate a Ernesto Rogers negli ultimi decenni sono state poche e sporadiche; questa figura-cardine nel dibattito architettonico italiano del dopoguerra, che ha formato la generazione dei sessanta-settantenni che hanno traghettato le facoltà di architettura italiane nel nuovo millennio, si è inabissata. Certo, riferimenti ai suoi testi si rintracciano in accurate bibliografie, ma la produzione critica sul suo contributo ha subito un raggelante, se non inquietante, torpore.
Non è un caso che Gillo Dorfles denunciando l’inconcepibile lacuna che grava sull’amico, abbia promosso dalle colonne de «Il Corriere della sera» (30.11.09) il saggio della studiosa ispano-argentina Eugenia Lopez Reus – il primo libro interamente dedicato al pensiero di Rogers a quarant’anni dalla sua scomparsa! – Ernesto Nathan Rogers: continuità e contemporaneità, uscito per Marinotti nella collana diretta da Gianni Contessi [1].
La casa editrice padovana Il Poligrafo ha pubblicato Il pentagramma di Rogers: lezioni universitarie di Ernesto Nathan Rogers con curatela di Serena Maffioletti. Il volume raccoglie alcuni dei materiali prodotti da Rogers a fini didattici, passati “clandestinamente” di mano in mano nei decenni precedenti e, grazie a questa iniziativa, restituiti alla collettività. Gli scritti selezionati fanno parte del corpus delle lezioni che Rogers ha tenuto presso il Politecnico di Milano tra gli anni Cinquanta e Sessanta nei corsi di “Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti”, “Elementi di composizione”, “Storia dell’architettura”. Questo è un libro che può essere letto a latere di un saggio postumo di Rogers: in queste lezioni, scritte per gli studenti del Politecnico, vibrano infatti l’impeto pedagogico e il rigore metodologico sistematicamente formalizzati ne Gli elementi del fenomeno architettonico [2].
La Hoepli ha ripubblicato, su indicazione di Cesare Macchi Cassia, Città, museo e architettura: il Gruppo BBPR nella cultura architettonica italiana 1932-1970. La monografia, commissionata da Rogers al più giovane dei suoi assistenti, Ezio Bonfanti allora solo trentenne, legge la vicenda dei BBPR come specchio della cultura architettonica italiana del Novecento. Il risultato è un ritratto critico avvincente, eseguito con singolare intelligenza, forse riprova di una capacità di lettura che può maturare solo all’interno di un serrato confronto tra allievo e maestro.
La celebrazione del centenario della nascita di Rogers è stata occasione per l’organizzazione di vari convegni: quello veneziano “Il senso della storia, quello parmense Ernesto Nathan Rogers e la costruzione dell’architettura”, quello milanese “Esperienza dell’architettura – Ernesto Nathan Rogers (1909-1969)”. Sono già stati pubblicati gli atti del convegno di Parma, mentre si attendono quelli del convegno meneghino svoltosi in un tour de force di tre giorni presso il Politecnico di Milano, sulla base di una selezione internazionale di contributi critici di alto livello scientifico.
In occasione del convegno è stata presentata la riedizione di Editoriali dell’architettura, libro ormai fuori commercio da decenni. Il progetto curato da due giovani studiosi, Gabriella Lo Ricco e Mario Viganò, è stato pubblicato dalla casa editrice Zandonai. Recuperando il format di partenza, i curatori lo hanno arricchito di strumenti molto utili: un apparato iconografico tratto dalle pagine di «Casabella Continuità»; un apparato di note che aiuta il lettore ad orientarsi nella scrittura densa e intessuta di rimandi di Rogers; la sezione Addenda che raccoglie editoriali non inclusi dall’autore nella prima edizione: Ortodossia dell’eterodossia, che precede la polemica con Reyner Bahnam; Classicità di Mies Van der Rohe, editoriale escluso dalla sezione dedicata ai maestri del Movimento Moderno; L’insegnamento della composizione architettonica, risposta ai primi moti di contestazione studentesca nati, nella Facoltà di architettura di Milano, a causa di un corso di Composizione; Elogio dell’architettura, discorso pronunciato da Rogers in occasione del conferimento della laurea honoris causa ad Aalto, Kahn, Tange; Architetti senza complesso di Edipo, editoriale che fa il punto sul rapporto tra giovani, l’eredità del moderno e linea editoriale della rivista.
Questa produzione culturale documenta quanto ancora ci sia da scoprire riguardo la figura di Ernesto N. Rogers.
Gli intellettuali, come ha ricordato Luciano Patetta, possono apparire inattuali o sconfitti agli occhi delle generazioni successive. Eppure l’umana intelligenza di Rogers ha superato i cancelli del tempo e gli steccati dei tradimenti per provocare nuovamente le nostre coscienze.
Fiorella Vanini
1 aprile 2010
[1] Obbiettivo della collana è, da un lato, riaprire il fronte della ricerca su personaggi chiave come Ernesto Rogers o Manfredo Tafuri tramite la pubblicazione di saggi critici, dall’altro, riproporre contributi ormai introvabili nel mercato editoriale italiano come Difficoltà politiche dell’architettura in Italia 1920-1946 di Giulia Veronesi, oppure Architettura della prima età della macchina di Bahnam.
[2] Ernesto Nathan Rogers, Gli elementi del fenomeno architettonico, Marinotti, Milano 2006