Nel 1960, in un celebre editoriale di Casabella-continuità, Ernesto Nathan Rogers dedica queste parole a Henry van de Velde, pioniere dell’architettura moderna: «Credo che nessuna commemorazione sarebbe stata più gradita a Henry van de Velde quanto quella di farlo sentire come una presenza: non come qualcosa che si è chiuso, ma come qualcosa che continua e si perpetua trasformandosi in noi. […]

Ne sono convinti gli scienziati che seguono la sonda Orbiter M 15 dai sotteranei del Centro Spaziale Mondiale di Washington: secondo le analisi dei dati raccolti «c’è abbondanza di architettura sulla Luna, e secondo noi questo vuol dire che c’è vita» […]
di Mario Viganò