Se consideriamo il nostro ambiente come frutto di un processo curatoriale, ci chiediamo chi ha il potere di selezionare e in base a quali criteri lo fa? È in grado l’architettura stessa di avviare momenti selettivi e in quanto tali curatoriali?
STUDIO#08 – PAUSE wants to investigate how much urban contemporary spaces are capable to offer places where to suspend pressing city-time, giving the possibility to find a “urban pause”
“Colloquio con Aldo Rossi sul Sud America, il design, la caffettiera, il cinema e l’architettura” – Franco Raggi intervista Aldo Rossi, per il numero 52 di Modo, gennaio 1983
Video by Stefano Santamato
di Marco Biraghi | «Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. […]»
di Giulio Barazzetta | Opera di Mangiarotti, Morassutti e Favini, la conclusione del lungo lavoro di restauro e adeguamento di questo edificio esemplare dell’architettura italiana contemporanea si avvicina […]
di Florencia Andreola – “nella lotta contro il professionalismo si va definendo negli anni ’60 un’idea di architetto non necessariamente interessato al mestiere concreto bensì dedito full-time all’insegnamento […]”
Pubblichiamo l’intervento di Marco Biraghi “La realtà come distopia” sulle visioni urbane contemporanee in ambito artistico. 16 ottobre 2014, Kunsthistorisches Institut in Florenz
di Marco Biraghi | Occuparsi di grattacieli oggi, a Milano, significa con sin troppa evidenza celebrare gli ultimi nati in famiglia: la Torre Unicredit di César Pelli, il Palazzo Lombardia di Pei Cobb Freed & Partners […]
Il comune di Salerno bandisce un concorso internazionale di idee per la riqualificazione paesaggistica del Colle Bellaria e la realizzazione della nuova Antenna Telecomunicazioni