Rem Koolhaas Singapore Songlines Ritratto di una metropoli Potemkin … o trent’anni di tabula rasa […]
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L’anno rogersiano che si è concluso ha visto la proliferazione di numerose iniziative editoriali volte a riscoprire l’eredità del maestro. Le pubblicazioni dedicate a Ernesto Rogers negli ultimi decenni sono state poche e sporadiche […]
di Fiorella Vanini
Erik William Bryggman (Turku, 1891-1955) è un esponente di assoluto rilievo dell’esperienza architettonica moderna in Finlandia nella prima metà del XX secolo. Quando Bryggman si appresta a intraprendere la professione, la Finlandia è segnata da profondi mutamenti economici, dovuti al raggiungimento dell’indipendenza politica, al rapido sviluppo industriale e al conseguente impulso all’attività edilizia. […]
di Silvia Micheli
Da settembre 2008 a novembre 2009 le biblioteche del Politecnico di Milano […]
di Vittorio Pizzigoni
Si legge su Domusweb che «Alessandro Mendini torna a firmare Domus dal numero di aprile [2010]. Il suo ritorno alla testa della rivista segue la scadenza naturale del triennio alla direzione di Flavio Albanese». Dal 2011, spezzando curiosamene il ritmo del cambio di direttore, sarà invece Joseph Grima a dirigere la storica rivista italiana […]
di Silvia Micheli
Effetto Maddalena. Una vicenda di architettura di Stefano Boeri architetti, a cura di Francisca Insulza e Michele Brunello […]
È uscito il primo numero della rivista «Elementi. Temi di costruzione dell’architettura» il cui obiettivo, come afferma Maurizio Carones nell’editoriale, è quello di affrontare attraverso plurimi punti di vista «differenti temi riferibili al problema della costruzione. […]
di Gabriella Lo Ricco
La “William Stout Architectural Books” è una nutrita libreria di San Francisco che si occupa di architettura, arte, […]
«Eravamo arrivati, così parlando, al centro della città [Milano, ndr], dove tutte le botteghe, tutti i negozi – le cartolerie, le drogherie, i barbieri, le farmacie, gli spacci dei sali e tabacchi – sono parimenti lindi, lustri, sfarzosi come salotti, come padiglioni da esposizione, e la bottega dell’ortolano non sfigura affatto vicino a quella dell’orefice […]
[…] quando improvvisamente la maggior parte della città, con un rombo, come se precipitasse la volta celeste, sprofondò, seppellendo sotto le macerie ogni essere vivente. Jerónimo Rugera restò impietrito dall’orrore; e, come se anche la sua coscienza fosse stata schiacciata, per non cadere si tenne al pilastro […] di Heinrich von Kleist